Lungo la strada provinciale 51 – che collega il piccolo borgo di Trevinano con la comunità di Acquapendente – sorge il santuario della Madonna della Quercia. Questo piccolo complesso religioso si compone di una chiesa monoaula, con una cappella laterale e presbiterio tri-absidato e di una casa parrocchiale, attualmente però disabitata.
La costruzione iniziò nel 1680 e nel 1689 venne aperta al culto. Nel 1721 per volontà del canonico di S. Casciano Bagni don Giuseppe Piazzai, si procede all’ampliamento della chiesa e si costruisce la facciata. Nella metà del 1700 si procede inoltre alla costruzione del porticato e della cappella di S. Croce.
Nel 1936 viene demolito l’abside posteriore perché pericolante e nel 1957 l’ufficio del Genio Civile di Viterbo comunica che la chiesa è pericolante e, per tal motivo, è necessario chiuderla al culto. Pochi anni dopo al fine così di salvare il resto dalla fabbrica, si decide di abbattere il portico e si procede al consolidamento della chiesa e, con l’occasione, si arricchisce la stessa di un nuovo porticato con il concorso generoso di tutti i fedeli. Il lavoro è diretto dal geometra Edoardo Masini e condotto dal capomastro Fortunato Panzolli.
Nel 1963 la chiesa viene riaperta al pubblico alla presenza del vescovo di Acquapendente, mons. Luigi Boccadoro ma solo pochi anni dopo, nel 1966, la chiesa viene depredata di ogni bene da ignoti penetrati nottetempo dalla porta laterale della sacrestia e nel 1973 viene rubata l’immagine della Madonna della Quercia.
La chiesa possiede alcuni elementi di pregio fra cui spiccano: quattro cartagloria in legno dorato (XIX secolo); una “Via Crucis” a stampa (XX secolo); un’immagine in terracotta dipinta raffigurante la “Sacra famiglia con S. Giovannino e S. Elisabetta” (1590) e un epigramma inciso su marmo bianco riferito ai lavori di ampliamento della chiesa (1721).